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Alla scoperta di Pavè Birra

Pavè Birra ha da poco aperto i battenti a Milano, entrando nel mondo della vera birra artigianale e affermandosi già come uno dei punti di riferimento della vita serale milanese e del luppolo.

Noi di Birrerie Milano siamo andati alla scoperta di questo nuovo locale e abbiamo intervistato Luca, uno dei 3 fondatori del mondo Pavè, che ci ha raccontato la sua storia e di come, dopo tanti successi, hanno deciso di buttarsi a capofitto nel mondo della birra milanese.

Come è nata l’idea di Pavè?

L’idea è nata ormai un po’ di tempo fa. Io facevo il giornalista e mi occupavo di comunicati stampa e impaginazioni. Un giorno mi sono ritrovato con due amici in un momento in cui volevamo cambiare, dare la svolta, ma da solo non avrei mai fatto questo passo.

Abbiamo aperto Pavè nel Maggio del 2012 ed è stato subito un successo, tanto da spingerci ad aprire altri due locali, tra cui la gelateria.

 

Dal mondo dei dolci a quello del luppolo: qual è stato il passo che vi ha fatto decidere di aprire una birreria?

Abbiamo da sempre avuto il pallino della Birra e l’occasione di un locale liberatosi nelle vicinanze di Pavè, ci ha fatto scattare la scintilla.

I lavori sono iniziati a Novembre. Volevamo un’ambiente informale, chiaro e luminoso, lontano dal buio dei classici pub con il legno alle pareti, proprio sullo stile del primo Pavè.

I tavoli sono di legno grezzo e le sedie sono spaiate: nulla di tutto ciò è stato studiato. Infine abbiamo voluto disegnare sulla parete il Lazzaretto, a simboleggiare il quartiere che ci ha adottato.

Sul muro campeggia la scritta “Birra di quartiere”

Nessuno di noi era di questo quartiere. Il quartiere ci ha adottato e noi abbiamo scoperto mille sfumature e storie. E’ una forma di rispetto verso il quartiere, così come il nostro locale, nato per creare una realtà a misura di quartiere, non discriminatoria verso gli altri. Un’idea inglese di locale dove, dopo il lavoro, vai nel tuo pub di quartiere prima di rientrare a casa.

Quando siamo arrivati la zona era poco viva e il potenziale poco sviluppato. Nel corso di questi anni si è ravvivata, insieme a Corso Buenos Aires, con tanti locali che hanno fatto il salto di qualità. Una zona da vivere anche di sera, per dare una possibilità alla gente del quartiere di passeggiare anche dopo cena.

 

Il mondo della birra a Milano è in grande sviluppo. Lo vedete come un’opportunità o un rischio?

Il mondo della birra è istituzionale: noi siamo voluti entrare in punta di piedi, senza voler creare etichette. Perciò ci siamo affidati al Birrificio WAR che ha sposato in pieno la nostra filosofia.

Per Pavè Birra abbiamo 2 linee in esclusiva: la Signora Lina, un Pils dedicata ad una signora del quartiere che ha visto nascere Pavè e la Alles Bock.

Pavè Birra vuole essere un locale alla mano, che vuole parlare ad un pubblico più ampio e parlare anche di altro, non solo di birra. Vogliamo essere il classico posto da “birretta”. Il concetto di birretta è diverso da birra e noi siamo da birretta.